Progetto Fratelli Afghani
Di fronte alla grande tragedia che l’Afghanistan sta vivendo in questi mesi, Fondazione MEET HUMAN ha deciso di intervenire concretamente a sostegno di un gruppo di famiglie perseguitate per la propria fede religiosa che in pochissimo tempo, è stato possibile rilanciare verso un nuovo inizio.
“Fin da principio, nel rispetto del significato che per noi ha la carità, abbiamo deciso di non ricorrere ad agevolazioni e fondi pubblici per sostenere i costi legati all’accoglienza della famiglia” ha dichiarato Francesco Napoli, Responsabile Relazioni Istituzionali del gruppo “Nonostante l’enorme difficoltà che una scelta del genere pone a livello organizzativo e gestionale, è sembrata la scelta più responsabile per dare risposta alle necessità, ai desideri e ai bisogni dei nostri ospiti con un’attenzione individuale non limitata da percorsi prestabiliti.”
Le 14 persone, tra cui 7 bambini, erano state portate in salvo da Kabul ad agosto. Con l’avanzata dei Talebani, erano state oggetto di persecuzione sia perché cristiani, sia perché in maggioranza donne. Il loro disperato appello è stato intercettato da Fondazione Meet Human che, con l’impegno di molti e grazie al lavoro dei Ministeri della Difesa e dell’Interno, è riuscita a portarli in salvo. Dopo una prima accoglienza a Roma, è stato individuato, ristrutturato e arredato un appartamento nel Comune di Zandobbio (BG) dove la grande famiglia ha potuto risollevarsi.
Finalmente, con la recuperata serenità, oggi il gruppo ha deciso di proseguire autonomamente il suo percorso confermando che l’esperienza della carità per la carità è innanzitutto un incontro fra uomini, un approccio generativo che punta a rilanciare la persona e la sua libertà individuale, senza ridurla al proprio bisogno.
“L’esperienza fatta ci ha convinto a continuare in questa avventura rinnovando il nostro impegno a favore di una Nazione martoriata e sofferente.” Dichiara Daniele Nembrini, Founder delle Opere San Michele Arcangelo “Potendo ora contare sulla rete di servizi che abbiamo costruito in questi mesi, faremo tutto quello che è in nostro potere per restituire dignità e libertà ai fratelli afghani che rischiano di vedersela negata.”
“È doveroso ringraziare tutti i sostenitori che con noi hanno creduto nella concretezza di questo intervento e ci hanno aiutato a portarlo fino a qui” continua Daniele Nembrini “Secondo i dati dell’ONU, già a fine 2020, l’Afghanistan contava oltre 2milioni di profughi e quasi 3milioni di sfollati interni (dei quali il 58% minori, una delle percentuali più alte registrate al mondo), ora si stima siano arrivati a quasi 4 milioni, ed è importante tenere viva l’attenzione anche quando la cronaca ci sposta altrove.”
Le risorse e le competenze mobilitate per il progetto continuano dunque ad essere fruttuosamente e concretamente messe al servizio dei fratelli afghani in difficoltà e il grande appartamento di Zandobbio potrebbe conoscere nuovi ospiti a brevissimo. Un grazie di cuore a chi vorrà rinnovare il proprio contributo consapevole che il poco di ognuno è il tanto per molti. È una goccia nel mare, ma il mare è fatto di gocce.
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